Nei quadri dell’artista afro-americano Jean-Michel Basquiat (1960-88) c’è qualcosa che lascia lo spettatore scosso e inquieto, ma nello stesso tempo ammirato. Il «poeta maledetto» della scena artistica newyorkese è tornato a far parlare di sé in Italia a causa di una recente mostra romana a Palazzo Ruspoli. L’articolo legge la sua produzione illustrandone le caratteristiche formali, le tensioni verso un riscatto sociale, il suo irregolare e indisciplinato bisogno di salvezza e la presenza della simbolica religiosa. I suoi quadri si rivelano «icone» del lato oscuro dell’esistenza, che richiama un desiderio di liberazione.
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I FANTASMI E GLI EROI DI J.-M. BASQUIAT

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