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In questo articolo si sottolineano alcuni aspetti paradossali dei romanzi e romanzieri che sembrano inizialmente atei. Poi si cita un intero filone di narrativa in lingua inglese che è apertamente spirituale, senza essere religioso. Si presta in seguito una certa attenzione ai romanzieri che cercano di contrastare l’ateismo con la loro scrittura, e si traggono infine alcune riflessioni teologiche su questi argomenti. L’articolo è l’ultimo testo dell’Autore, per anni professore alla Pontificia Università Gregoriana e collaboratore della nostra rivista, scomparso di recente in Irlanda all’età di 76 anni.