La catechesi su un cantico di Geremia fatta l’11 dicembre 2002 da Giovanni Paolo II ha suscitato molte reazioni: si è parlato del silenzio di Dio, del suo sdegno per l’agire degli uomini, del suo ritiro dal mondo. L’editoriale cerca, anzitutto, di chiarire il senso delle parole del Papa, che vogliono essere non un grido di disperazione, ma un messaggio di speranza e un invito a convertirsi a Dio. Infatti, se Dio appare «in silenzio», è perché l’uomo non ascolta la sua parola e, anche se sembra che egli abbandoni gli uomini, in realtà è perché essi per primi lo abbandonano. Si sofferma poi sul termine «ira di Dio» di cui parla frequentemente la Sacra Scrittura e che per alcuni è «scandaloso», perché sembra mettere in questione la concezione cristiana di Dio-Amore. Si tratta invece dell’espressione dell’amore di Dio ferito dal peccato degli uomini: sull’ira prevalgono sempre la sua bontà e la sua misericordia.
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DIO IN SILENZIO?
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