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ABSTRACT — I musulmani e le persone di origine musulmana rappresentano oggi il 7% della popolazione europea e probabilmente sono destinati ad arrivare al 25% entro la fine del secolo. Non siamo alla vigilia di quella sorta di rovesciamento delle parti più volte minacciata in particolare da alcuni media di Oltreoceano, ma si tratta tuttavia di un cambiamento sostanziale, almeno nel panorama religioso.
I musulmani sono stati per secoli l’assoluto, ingestibile «altro» nei confronti del quale e contro il quale gli europei hanno forgiato le proprie complesse e variegate identità; e la diversità dai musulmani è stata vissuta sul registro del sacro. Oggi questo terribile «altro» non abita solo nelle lontane terre d’Oriente, ma nelle nostre stesse strade, anche se naturalmente non è del tutto esatto parlare dell’islam come di una presenza nuova nell’Europa moderna. Come si stanno preparando le Chiese a questa transizione in cui il cristianesimo europeo verrà comunque trasformato dalla presenza dell’islam? Quale alternativa al modello della «rivalità mimetica» tra le due religioni?
Da una parte, le Chiese si sentono assediate e attaccate: il cristianesimo europeo, nei primi anni del XXI secolo, è chiaramente una realtà fragile. La capacità dell’islam di attrarre i giovani (specialmente di sesso maschile), e in particolare di esigere rispetto per le proprie credenze, mette in luce una crisi inquietante nella trasmissione della fede cristiana che per alcuni è meglio ignorare. D’altra parte, l’atteggiamento dei cristiani tradisce un complesso di superiorità ben radicato: i cristiani europei possono dare l’impressione di pensare di aver risolto tutte le tensioni implicite nel rapporto tra religione e mondo moderno.
Appare dunque evidente che i cristiani, una volta che l’islam sarà divenuto familiare, si sentiranno «provocati». Alcuni si sentiranno provocati fino alla collera dagli atteggiamenti dei musulmani verso la loro fede. Ma la provocazione può anche essere costruttiva. Se i cristiani troveranno un certo incoraggiamento nello scambio con i musulmani sull’importanza del credere, saranno anche sfidati a chiedersi, per esempio, «che cosa» devono credere. La sfida di una fede cristiana impegnata, vissuta in un ambiente religioso modellato dall’islam, è quindi quella di trovare il modo di esprimere e di rendere credibili i princìpi di quella fede che i musulmani mettono in discussione.
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CHRISTIANS AND MUSLIMS IN THE EUROPE OF THE FUTURE
Today, Muslims and people of Islamic origin represent 7% of the European population, a figure that will likely increase to 25% by the end of the century. We are on the eve of that sort of reversal of sides repeatedly threatened, in particular, by certain overseas media, but it is nevertheless a substantial change, at least in the religious landscape. How are the churches preparing for this transition in which European Christianity will be transformed by the presence of Islam? What will be the alternative to the «mimetic rivalry» model between the two religions? Notwithstanding this encounter-clash, Islam may be viewed by some European Christians as a constructive challenge.