L’articolo ricostruisce la sconcertante ma luminosa vicenda di una giovane costretta a trascorrere gran parte della sua vita tra ospedali e sofferenze, a causa di una terribile malattia, la neurofibromatosi diffusa, che progressivamente la condusse alla morte, a soli 28 anni. Una vicenda umanamente terribile, che lei però seppe affrontare con incredibile forza d’animo, riuscendo non solo a trasformare il proprio dolore in amore e la disperazione in speranza, ma pure a consolare il dolore altrui e a contagiare quelli che l’avvicinavano e trovavano sempre in lei conforto e forza.
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BENEDETTA BIANCHI PORRO: DALLA «VIA CRUCIS» ALLA «VIA LUCIS»
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