Sulla “liceità” dell’uso di cellule prese da feti abortiti per preparare vaccini anti Covid-19, i gesuiti tornano alla carica. Sfidando i fulmini delle componenti cattoliche più tradizionaliste e reazionarie, per le quali è peccato mortale non solo interrompere volontariamente la gravidanza, ma anche usare in laboratorio tessuti di feti abortiti per ricavarne prodotti farmacologici. Tema, dunque, controverso e divisivo nell’universo ecclesiale, ma che a sorpresa viene trattato nell’ultimo numero del quindicinale della Compagnia di Gesù, Civiltà Cattolica – le cui bozze prima della pubblicazione sono sottoposte al vaglio della Segreteria di Stato della Santa Sede -, in un ampio e documentato articolo intitolato “Vaccini, come decidere responsabilmente?” a firma di padre Carlo Casalone. […]

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