Non ci sono risposte univoche per spiegare il tempismo della visita del vicepresidente degli Stati Uniti Mike Pence a Roma. I soliti ben informati hanno già sostenuto che si tratta di un modo per stare il più lontano possibile da Washington e dall’impeachment. In realtà non si può negare che vi siano dei dossier che meritano l’attenzione del più alto livello politico. E probabilmente questo viaggio sarà un modo per affrontarli.

La visita in Vaticano è già stata preceduta da una serie di incontri sulle molteplici iniziative sulla libertà religiosa che vedono protagonisti gli Stati Uniti e la Santa Sede. […]

[…] Trump punterà sulla macchina elettorale degli evangelici, molto ben rodata, vicina agli ambienti del cosiddetto sionismo cristiano e non sempre necessariamente in linea con le priorità del Soglio Petrino.

Si tratta degli stessi ambienti che sono stati oggetto di critica di un fortunato articolo pubblicato su La Civiltà Cattolica a firma di padre Spadaro e Marcelo Figueroa. Oggi il cattolicesimo conservatore statunitense è molto più vicino a questi evangelici che al portone di San Pietro. Ciò detto, la Santa Sede può sempre avere un ruolo fin quando conserva il suo stile e il suo posizionamento diplomatico.

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