Ho lavorato per nove anni in Polonia, in due diversi periodi: dal 1989 al 1992 come segretario di nunziatura, subito dopo la caduta del comunismo, e dal 2010 al 2016, come nunzio apostolico. Da tre anni mi trovo a Mosca, nunzio apostolico nella Federazione Russa e in Uzbekistan.

La Russia si colloca definitivamente ad Est dell’Europa, mentre la Polonia viene considerata paese dell’Europa centro-orientale. In realtà, essa si trova nel vero centro fisico dell’Europa continentale – quella che va dall’Oceano Atlantico ai monti Urali – situato, secondo alcuni geografi  nella cittadina di Suchowola (tra l’altro, patria del martire Jerzy Popiełusko).

Il profilo etnico, storico, culturale e religioso dei due paesi si configura diversamente, tuttavia le alterne competizioni e compenetrazioni territoriali e demografiche lungo i secoli e la comune appartenenza al blocco sovietico per gran parte del secolo scorso li accomunano sotto tanti aspetti. […]

L’ultima decade del secolo scorso viene ricordata come la decade della glasnost che un osservatore contemporaneo, collaboratore della rivista La Civiltà Cattolica, Vladimir Pachkov S.J., afferma non essere stata altro che «la postmodernità socialista, la decostruzione del socialismo realmente esistente» (cf. Vladimir Pachkov, S.J., «L’Occidente e la Russia. Radici culturali di un confronto», La Civiltà Cattolica 2019 II, pp.528-539). […]

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