[…] Una parte di analisti considera la Russia come un’antitesi al liberalismo occidentale. Per costoro il “putinismo” si pone come sfida al liberalismo e alla cosiddetta “democrazia liberale”. È una forma di autocrazia conservatrice e populista. «È conservatore non solo perché enfatizza i cosiddetti “valori tradizionali”, come la famiglia, composta esclusivamente da marito, moglie e figli, la religione ecc., ma perché, in generale, vuole mantenere lo status quo. Non vuole alcun cambiamento, nemmeno nell’economia. Non ha bisogno di cambiamenti e riforme, perché vive della vendita delle risorse del sottosuolo» (cf. La Civiltà Cattolica n. 4121, articolo di Vladimir Pachkov, gesuita). […]

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