[…] Il non credente che è in me inquieta il credente che è in me e viceversa […] – diceva il cardinal Martini inaugurando la sua profetica “cattedra dei non credenti” – Ritengo che, ai nostri tempi, la presenza di non credenti che con personale sincerità si dichiarano tali, e la presenza di credenti che hanno la pazienza di voler rientrare in sé stessi, possa essere molto utile agli uni e agli altri, perché stimola ciascuno di noi a seguire meglio il suo cammino verso l’autenticità.

Lo ricorda opportunamente padre Giovanni Cucci sul finire di un articolo in uscita sabato 3 aprile sul prossimo numero de La Civiltà Cattolica (Giovanni Cucci, La Bibbia come dono culturale. Quattro parole per l’uomo d’oggi in La Civiltà Cattolica 4099, 32-44, 42) […].

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