«Non basta che il bambino trovi un ambiente che si prende cura di lui, ma è importante che le due persone di riferimento siano pure coloro tramite le quali egli è in relazione con la propria origine. Per questo le varie forme di gestazione “per procura” non corrispondono al senso più profondo della generazione, ben espresso dal termine “procreazione”». Lo scrive La Civiltà Cattolica in un saggio dedicato alle varie forme di procreazione fuori dalla coppia. “Il bambino rischia così di essere percepito e compreso non tanto come frutto del patto d’amore, della comunione e della promessa di un uomo e di una donna, quanto piuttosto come risultato di un atto (ri)produttivo e quindi gestibile come tale”, commenta la rivista dei Gesuiti.

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