[…] Più volte Francesco ha rievocato la vicenda unica dei kakure kirishitan, i «cristiani nascosti», sette generazioni di laici che custodirono in segreto la fede e si battezzarono per due secoli dopo che gli ultimi sacerdoti del Paese erano riusciti a scappare, erano stati uccisi o avevano abiurato davanti all’inquisitore buddista… Civiltà Cattolica ha raccontato che loro, i kakure kirishitan, erano commossi quando videro per la prima volta una statuetta della Madonna, «è proprio lei, la santa Maria, che tiene in braccio Gesù Bambino!». Per duecento anni si erano trasmessi simboli celati da immagini buddiste; una raccolta intitolata «La formazione ascetica e spirituale» conteneva passi tradotti degli Esercizi spirituali di S. Ignazio. La persecuzione, cominciata nel 1597, si era scatenata furiosa a partire dallo Shogunato Tokugawa, nel 1612 il cristianesimo fu definito jakyo, «dottrina perversa», e bandito dal Paese. Una storia raccontata in «Silence», il film che Martin Scorsese ha tratto tre anni fa dal romanzo storico di Shusaku Endo. Ai cristiani veniva imposto di abiurare calpestando immagini di Gesù e della Madonna. Chi rifiutava veniva torturato e ucciso. […]