Compie 80 anni il padre gesuita, figura centrale della settima arte italiana: «Mi sento discepolo della ricerca di autenticità di Rossellini, Pasolini e Fellini».
Si è sempre percepito e avvertito come uno storico e un esperto di arte, in particolare di pittura, prestato per la sua passione a quella disciplina che avrebbe cadenzato ma anche modellato la sua vita di sacerdote e di studioso: la critica cinematografica. È la storia e la trama – «simile all’avventura di un romanzo» (ama definirla così) – di padre Virgilio Fantuzzi, classe 1937, storica firma de “La Civiltà Cattolica” (su cui scrive con continuità dal 1973 a oggi) e riconosciuto da tutti gli esperti di settore come il “gesuita del cinema”, che proprio oggi taglia il traguardo degli 80 anni di vita.