Il papa in Bahrein riannoda i fili del dialogo con l’islam e lavora per la pace. La visita di Bergoglio nel piccolo Stato del Golfo, infatti, da un lato serve per proseguire il cammino avviato nel 2019 con la Dichiarazione sulla fratellanza umana, il documento firmato dal pontefice stesso e dal grande imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb; dall’altro, invece, vuol disperdere le nubi accumulatesi sui cieli d’Arabia, presagio dell’ennesimo conflitto della Terza guerra mondiale a pezzi.

Filo conduttore, comunque, è la volontà di papa Francesco di portare a galla quelle comunità cattoliche “dello zero virgola”, come ha definito nel passato il direttore di Civiltà Cattolica, Antonio Spadaro. Ovvero, quelle che, come in Bahrein, vivono in schiacciante minoranza e all’estrema periferia della galassia cattolica.

I (pochi) cattolici del Bahrein

La comunità cattolica del Bahrein, nata a partire dagli anni Trenta del Novecento, è costituita prevalentemente dai lavoratori e dalle lavoratrici immigrate nel Paese dall’Asia sud-occidentale. In particolare, si tratta di cittadini filippini, cingalesi e indiani. […]

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