[…] La questione amazzonica sollevata dal Sinodo è molto complessa e trovare un’unità non è semplice, a partire da un’analisi geografica. Se si guarda alla mappa della regione della Panamazzonica, s’intersecano ben nove Paesi con tradizioni e culture differenti. Andando a fondo della questione, i fattori che entrano in gioco sono sociali, politici ed ecologici. A una prima analisi, questa complessità può spaventare. Il Sinodo voluto da Papa Francesco, al contrario, rivela il vizio di fondo di un tale approccio settoriale, che vuole dividere i temi in compartimenti stagni. Tutti questi elementi, al contrario, acquistano una loro unità se letti alla luce del Vangelo. Lo aveva già affermato, poco tempo fa, il cardinale Claudio Hummes in un’intervista a padre Antonio Spadaro, direttore de La Civiltà Cattolica: “Oggi si parla molto dell’unità della Chiesa. È fondamentale, importantissima. Però, deve intendersi come unità che accoglie la diversità, secondo il modello della Santissima Trinità. Cioè, è altrettanto necessario evidenziare che l’unità non può mai distruggere la diversità. Il Sinodo, in concreto, accentua la diversità all’interno di quella grande unità. La diversità è la ricchezza dell’unità, la preserva dal farsi uniformità, dal fornire giustificazioni al controllo”. […]

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