Le «scelte ideologiche», il «narcisismo», l’egocentrismo sono alcune delle «distrazioni» che possono allontanare la vita religiosa, e in particolare quella dei gesuiti, dalla vocazione iniziale, indebolendo anche la «forza di attrazione» della testimonianza cristiana: lo scriveva padre Adolfo Nicolas (1936-2020), il preposito generale della Compagnia di Gesù scomparso di recente, negli appunti di una lettera che progettava di inviare ai confratelli all’epoca in cui era Papa Benedetto XVI. «Stavo leggendo di nuovo alcuni dei classici della vita religiosa: Ignazio di Loyola, Francesco Saverio, Giovanni della Croce, Teresa d’Avila. Li ho trovati rigeneranti per il cuore. È come ritornare di nuovo a casa, alle origini, al primo amore, là dove ho pensato per la prima volta che c’era qualcosa di importante per cui dare tutta la mia vita. Ho continuato a chiedermi: che cos’è che era presente in loro e che sembra che noi abbiamo perduto? Credo che sia il loro essere totalmente centrati», scriveva padre Nicolas nel testo inedito che viene ora pubblicato da La Civiltà Cattolica. […]

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