Nazaret e Betlemme sono paesaggi interiori, prima e più che toponimi: anzi, prendendo a prestito l’espressione della lingua francese, sono “paesaggi dell’anima”. Si tratta dei poli della vita e dell’attività di Gesù – arrivando l’ellisse a sud con la fuga in Egitto della sacra famiglia e a nord con l’apparizione pasquale a Saulo in viaggio verso Damasco – ma pure di condizioni diversissime, che l’esistenza umana del Figlio di Dio ha meravigliosamente inteso includere e ricondurre a unità. […] Nell’ultimo numero de La Civiltà Cattolica si trova un gustoso excursus di padre David Neuhaus, che porta il rigore delle scienze bibliche a fruttare in una sontuosa meditazione spirituale, che anzi neppure si ferma a considerare i soli vangeli dell’infanzia, ma considera proprio i due toponimi in tutto il “quadriforme vangelo” (Ireneo) […]

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