Giovanni Fornero produce un nuovo libro sulle tematiche del fine vita dal suo peculiare punto di vista. Cioè vuole di nuovo sostenere le ragioni della “disponibilità” – la vita è mia e ne faccio l’uso che voglio decidendo di terminarla quando lo ritengo opportuno – e contrastando le ragioni di quelli che chiama gli “indisponibilisti” – Chiesa cattolica soprattutto – per i quali la vita è sacra e va tutelata fino alla morte naturale. […]

La medicina (e la società) lavorano come se la persona non dovesse morire, ne allungano l’esistenza, si industriano per tenere in vita il più possibile, senza nessuna riflessione organica sulla qualità dell’esistenza stessa.

E sui diritti dei pazienti. E qui viene l’ultimo punto e riguarda la descrizione caricaturale, quasi, che Fornero fa del mondo cattolico, che vorrebbe schiacciato sul “paradigma” dell’indisponibilità ed è costretto ad ammettere che qualche apertura sembra esserci, citando il gesuita Carlo Casalone dell’articolo su La Civiltà Cattolica del gennaio 2022 a proposito del referendum sul cosiddetto omicidio del consenziente, dove si distingue tra posizioni della dottrina e legislazione di uno Stato non confessionale. […]

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