La bagarre s’è accesa sul contante. Tra maggioranza e opposizione, ma anche tra esperti ed economisti. Seppure indirettamente perfino Banca d’Italia e la Chiesa si ritrovano coinvolti nella discussione. Riepilogo: nell’ultimo decreto Milleproroghe è stato previsto che dal primo gennaio 2023 sarà abbassata a mille euro la soglia massima per il pagamento in contanti, che un precedente provvedimento aveva fatto scattare a duemila euro. I fautori di queste norme di contingentamento del contante (grosso modo il centrosinistra) sostengono che la tracciabilità derivante dai pagamenti elettronici è un passo avanti nella lotta all’evasione fiscale mentre i contrari (grosso modo il centrodestra) ribattono che un livello troppo basso può complicare la vita dei cittadini senza per altro significativi effetti sull’evasione. Due fronti che si stanno scontrando in vista dell’intervento del governo Meloni, intenzionato a non rispettare quanto previsto dal Milleproroghe e ad alzare la soglia. […]
Ma non c’è solo la politica. Anche la Chiesa si fa sentire attraverso Civiltà Cattolica [in realtà si fa riferimento a un articolo pubblicato lo scorso mese di gennaio, ndr], la rivista della Compagnia di Gesù, unico periodico ad essere esaminato in fase di bozza dalla Segreteria di Stato della Santa Sede e ad averne l’approvazione definitiva. Sulle sue pagine è pubblicato l’intervento di Etienne Perrot, economista, teologo, sacerdote, gesuita: «La situazione esistente, in cui la moneta circola in concorrenza con i mezzi di pagamento elettronici, rimane il sistema che presenta il miglior compromesso economico e politico. La maggior parte di coloro che vogliono mantenere una quota di denaro contante si preoccupa di salvaguardare la propria privacy. La questione riguarda la libertà di coscienza e di azione. Altre categorie di persone si uniscono a questa schiera: persone sensibili al furto di dati, alla manipolazione di codici, agli errori nelle richieste, ai malfunzionamenti dei sistemi di prelievo, per non parlare degli errori dell’utente quando, con l’avanzare dell’età, gli tremano le mani e preme goffamente i tasti del computer o del telefono cellulare. Quanto alla frode e alla criminalità, esse si rapportano a una configurazione globale del diritto, della normativa e della cultura. Questi fenomeni sociali si adeguano facilmente alle tecniche di circolazione monetaria disponibili nel Paese. Credere che un mezzo di pagamento dematerializzato ostacoli i truffatori e i criminali è una supposizione falsamente ingenua». […]