La Civiltà Cattolica, dopo avergli dedicato una preziosa monografia, torna a soffermarsi su Pier Paolo Pasolini. Vita e opere inseparabili nel grande unico della sua vita produttiva. Il testo di padre Pietro Loredan prende le mosse da un perfetto ritratto di Pasolini scritto dopo un loro incontro da Ferdinando Camon: “nodo di passione e intelletto, di viscerale e ideologico, di sofferenza voluta e di esasperazione inutile, di ribellione, di accettazione, di consolazione, di forza oscura e di illuminazione: quell’insieme di sentimenti opposti o diversi e compresenti ch’egli riconduce tutti alla matrice comune dell’“amor di vita” ma che a noi si rivelano solo quando è provocato e soffre, e che formano la sua vitalità.” Perfetto, anche per chi non lo ha conosciuto ma lo ha seguito, amato, odiato, letto, respinto, cercato, perso irrimediabilmente: come noi. Troppo presto. E’ sempre troppo presto per perdere i geni, cioè gli uomini che capiscono un tempo spiegando il tempo passato e quello futuro. […]

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