Il 18 maggio scorso il presidente dello Sri Lanka, Mahinda Rajapaksa, dichiarava la vittoria contro le Tigri Tamil e l’uccisione del loro leader, Velupillai Prabhakaran. La sconfitta è dovuta alla supremazia militare governativa e agli appoggi stranieri a Rajapaksa. I tamil non hanno ottenuto nulla dopo 27 anni di guerra civile, preceduti da un decennio di sanguinosi attentati terroristici, e circa 100.000 morti. La pace civile non sarà facile da realizzare per la crescente influenza dei monaci buddisti ultranazionalisti. Adesso c’è l’urgenza di assistere 300.000 sfollati nei campi profughi; ma l’obiettivo di fondo è realizzare una formula politica che ispiri fiducia e promuova un senso di appartenenza nazionale anche dei gruppi minoritari.
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VINCERÀ LA PACE NELLO SRI LANKA?

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