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SUD

Claudio Zonta

5 Maggio 2012

Quaderno 3885

MUSICA

a cura di G. ZONTA
 
FIORELLA MANNOIA, Sud, Sony Music, 2012.
 
Fiorella Mannoia, cantante romana, interprete di canzoni d’autore quali Paolo Conte, Francesco De Gregori, Ivano Fossati, torna con un nuovo lavoro, intitolato Sud, segno di grande maturità artistica. L’album è l’espressione di una significativa ricerca musicale, artistica ed esistenziale, che conduce la cantante a confrontarsi con la complessa questione dell’immigrazione e del rapporto con il volto dello straniero. Il filo rosso infatti che percorre il cd è la latitudine sud del mondo, quella più povera, più sofferente, che provoca fughe disperate, viaggi, naufragi e arrivi densi di speranza.
La canzone diventa occasione ed espressione di incontro tra culture differenti, attraverso la collaborazione di musicisti di altre nazionalità, come Kaw Dialy Mady Sissoko suonatore di kora, Eraldinho Cortez di quena ed Evandro Dos Reis di cavaquinho, che contribuiscono a creare un equilibrio tra la voce dell’artista romana e la parte armonica e ritmica delle canzoni, il tutto sotto l’attenta guida di Carlo di Francesco. Anche i testi sono espressioni di un consapevole desiderio di relazione poetica con altre lingue, come possiamo osservare dagli inserti in senegalese nelle canzoni Quando l’angelo vola, Non è un film, o l’introduzione della canzone Luce, in palestinese, cantata da Faisal Taher.
F. Mannoia canta il conflitto interiore tra un desiderio di convivenza e la paura dell’altro (Io non ho paura); descrive con struggente dolcezza l’intima preoccupazione di una madre che si appresta a salutare la figlia che parte dal proprio luogo di origine (In viaggio); implora uno sguardo differente rivolto verso lo straniero, al quale basterebbe a volte solamente una domanda per aprire nuovi orizzonti di senso e di accoglienza (Se solo mi guardassi). Duettando con Frankie hi-nrg mc fa un duro spaccato della nostra società che accetta lo straniero soltanto per pratiche utilitaristiche (Non è un film).
Nel lavoro della Mannoia, la parola ritorna ad accompagnarsi alla musica e diventa — nella migliore tradizione della canzone d’autore italiana — intrisa di desideri e sentimenti profondi, come nella canzone Se il diluvio scende, in cui la gioia del cantare la vita, con le sue gioie e asprezze, è accompagnata da un sottofondo di suoni prodotti dalle percussioni e dal cavaquinho, che riecheggiano il suono di una pioggia battente, ritmica ma delicata.
Un confronto tra incanto e disincanto, tra desiderio e speranza è presente nella canzone Dal tuo sentire al mio pensare, che inizia con un’introduzione di sola quena, e un successivo arpeggio di pianoforte e archi; strumenti che si ritrovano insieme ad accompagnare e sottolineare l’ultima strofa del canto: «Rimaniamo stretti che il tempo ambiguo dovrà finire e andare tra la gente e ricordare che non è poi così difficile ascoltare perché siamo carne da accarezzare e progetti possibili da realizzare». Solitudine, intimità e impegno civile sono espresse nella canzone Luce, che si apre con un canto, quasi un grido, in lingua palestinese davanti al quale non è possibile rimanere indifferenti; ma non è un canto di ira, di odio, piuttosto suggerisce la riscoperta di un sentimento, la compassione. La consonanza con la condizione dell’altro permette di riscoprire un sentimento di misericordia, il saper portare nel cuore i miseri, ma con una sorta di pudore — che è sempre stata una caratteristica della cantante — che si rivolge alla sacralità della vita. È interessante ascoltare come la canzone si concluda musicalmente proprio con una serie di note al pianoforte che seguono la figura retorica del climax ascendente: esse inclinano l’ascoltatore ad un senso di apertura e di profondo respiro.
Questo desiderio non rimane soltanto un anelito di incontro, ma per Fiorella Mannoia è espresso attraverso l’impegno sociale, mediante la collaborazione con «Projeto Axè», una organizzazione no-profit nata nel 1990 a Salvador, Bahia (Brasile) ad opera di Cesare De Florio La Rocca, avvocato ed educatore fiorentino, con l’obiettivo di recuperare bambini e ragazzi di strada attraverso l’espressione artistica. Durante il tour della Mannoia nei palasport infatti alcune delle coreografie e delle danze sono affidate proprio ai ragazzi del progetto Axè, diventati professionisti.
La Mannoia ama lavorare in collaborazione: con amici di vecchia data, come Ivano Fossati, oppure con artisti con cui trova assonanze come Luca Barbarossa, che scrive la toccante Luce, Frankie hi-nrg mc, con la canzone di denuncia Non è un film, Bungaro, fine autore di testi e musiche; inoltre Fiorella stessa si scopre intima autrice di testi, come Quando l’angelo vola, Se solo mi guardassi, In viaggio. Nel cd Sud è contenuto anche un testo struggente, Quanne vuo’ bene, di Titina de Filippo, musicata con un accompagnamento chitarristico che riprende alcune sonorità flamenco e alcune cadenze tipiche della musica tradizionale napoletana, omaggio alla città partenopea, simbolo con le sue bellezze e le sue contraddizioni della complessità del vivere. Una dedica a Thomas Sankarà, primo presidente del Burkina Faso, ucciso nel 1987, conferisce senso a tutto il lavoro, affinché le idee di libertà, di rispetto e di accoglienza non muoiano mai.

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SUD

Claudio Zonta

Scrittore de La Civiltà Cattolica.


5 Maggio 2012

Quaderno 3885

  • pag. 315
  • Anno 2012
  • Volume II

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