L’articolo esamina la presunta disgiunzione o opposizione, ancora recentemente proposta, tra il pregare e il recitare formule di preghiera. Dopo aver messo in rilievo i pericoli della preghiera privata puramente meccanica e il primato che spetta alla preghiera liturgica, delinea la preghiera essenziale del cristiano che si può realizzare, a date condizioni, anche con l’abitudine alla preghiera recitata. È evidente infatti che non bisogna collocare il nostro cristianesimo in un certo numero di pratiche di pietà e che bisogna eliminare da queste pratiche tutto ciò che vi può essere di superstizioso. Bisogna però che la nostra ricerca del contatto con Dio si incarni in qualche modo in comportamenti da realizzarsi secondo un ritmo che incida sulla vita personale.
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PREGARE E RECITARE PREGHIERE
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