L’articolo intende presentare la figura di Sciacca come «greco di Sicilia», nome affibbiatogli dagli amici, che qualifica l’origine del suo pensiero filosofico, e di «filosofo cristiano», come si autodefinì. Sciacca non scelse la linea della contrapposizione frontale di due filosofie incompatibili, divise in cristiana e non cristiana, per non dire anticristiana. Il suo lascito più importante è quella parte della nozione di filosofia cristiana che, da un lato, rivendica il carattere storico e non astratto o astorico della filosofia cristiana e, dall’altro, che rivendica una filosofia non per soli filosofi, ma per tutti gli uomini, che scopre quindi il senso radicale dell’esistenza umana.
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MICHELE FEDERICO SCIACCA NEL CENTENARIO DELLA NASCITA
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