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ABSTRACT – Le elezioni nazionali per la Camera bassa del Parlamento indiano, dell’aprile-maggio 2014, hanno segnato uno spartiacque nella politica democratica dell’India. Il partito nazionalista hindu, Bharatiya Janata (BJP), ha per la prima volta conquistato la maggioranza. Si è parlato di un’«ondata color zafferano», che è uno dei colori della bandiera indiana, quello delle vesti dei religiosi hindu e del partito BJP. Il BJP governa attualmente in 13 dei 29 Stati indiani, e non esistono alternative politiche in grado di sfidarlo.
In quale contesto si inserisce questo cambiamento? Secondo il Rapporto del Pew Research Center dell’11 aprile 2017, la situazione in India, per quanto riguarda la violenza a sfondo religioso, appare una delle più gravi nel mondo. Nel Paese si registra una crescente intolleranza verso le minoranze e gli emarginati, in particolare verso i poveri, che, a livello nazionale e regionale, si vengono a trovare in una situazione molto precaria e allarmante.
Occorre prestare molta attenzione alle possibili derive di tali tensioni. L’India ha combattuto questo tipo di deriva fin dall’indipendenza, grazie a un illuminato movimento libertario, ma ora sembra aver imboccato proprio la strada temuta. Le caste e le etnie, la religione e l’appartenenza regionale sono diventate linee di frattura lungo le quali la violenza collettiva periodicamente lacera il tessuto della società indiana.
Purtroppo, nel corso degli anni i principali partiti politici e i vari governi che essi hanno formato non sono riusciti ad affrontare efficacemente le concrete sfide a lungo termine che l’India odierna ha poi accumulato. La «politica identitaria» ha soppiantato «l’interesse politico». La conseguente ondata di crisi e di disordini lascia il Paese in balìa di una contraddizione irrisolta: quella tra l’idea costituzionale di un’India repubblicana fondata su una democrazia sociale liberale, e una nazione hindu (Hindu Rashtra) basata su un nazionalismo hindu (Hindutva) aggressivo e ideologico.
Accanto a questo, oggi il «programma zafferano» si è sposato con il libero mercato e si è tuffato nel globalismo neoliberalista, sull’onda del cosiddetto «modello Gujarat», dal nome dello Stato in cui con più decisione si è scelta questa strada. Tuttavia, la distribuzione disuguale continua a crescere. E le disuguaglianze socioeconomiche, create dal modello di sviluppo neoliberale di crescita senza equità, ingenerano pericolose tensioni e disordini politici. Occorre prestare dunque molta attenzione a non ribaltare i valori della Repubblica democratica previsti dalla Costituzione. La vera sfida è quella di proseguire e portare a termine la rivoluzione sociale promessa dall’Assemblea costituente.
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THE SAPHRON COLOURED WAVE. Democracy in India and Hindu nationalism
The national elections for the Lower House of Parliament of India, April-May 2014, marked a watershed in India’s democratic policy. The Hindu nationalist party, Bharatiya Janata (BJP), has for the first time conquered the majority. The article seeks to investigate the possible outcomes of an emerging drift regarding its own identity in the Indian sub-continent, and how the country’s current socio-political situation does not match that «idea of India» so eloquently expressed in the preamble of its democratic constitution.