L’Autore, che opera presso il Centro Culturale San Fedele dei gesuiti di Milano, afferma che un’opera d’arte è religiosa in relazione non tanto a un contenuto o a un insegnamento da trasmettere, ma alla sua capacità di parlare al cuore dell’uomo e di aprirlo all’Assoluto. Esaminando i caratteri dell’arte contemporanea, che oscilla tra il figurativo ridotto a puro spettacolo e il non figurativo ridotto a puro colore, pone l’esigenza che nell’arte cultuale l’immagine nasca da una reale esperienza religiosa e sia espressione di una fede autentica, perché possa invitare alla preghiera e favorire un incontro.
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L’ARTE E IL SACRO
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