In occasione della morte dello scultore E. Chillida (1924-2002), l’articolo ripercorre il processo evolutivo dell’artista basco. La caratteristica delle sue opere è lo «spazio interno» ricavato nel blocco di pietra, che consente giochi di luce e ombra e conferisce al lavoro anche un valore di ordine spirituale. Nella sua ultima opera — l’altare a croce nella chiesa di San Pietro a Colonia — la forma tripartita si adatta alle tre posizioni che il sacerdote assume durante la celebrazione della messa. L’Autore è professore di Teologia pastorale e sociologia religiosa nella Facoltà teologica di Francoforte sul Meno (Germania).
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L’ALTARE A CROCE DI EDUARDO CHILLIDA
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