|
Da secoli la letteratura non smette di presentare l’inferno in una sequenza di immagini terrificanti. L’articolo intende esporre quelle più ricorrenti nella letteratura dell’Otto e Novecento. A tale scopo esamina i più significativi testi «infernali» di alcuni noti scrittori quali Dostoevskij, Pirandello, James Joyce, Bernanos, Sartre e altri.
La letteratura moderna generalmente rifiuta le immagini che dell’inferno presentano Dante e Milton; si sofferma all’inferno che è dentro l’uomo: vuoto di amore, solitudine, odio, assenza di senso, nausea della vita. Autore dell’inferno — si noti bene — non è Dio, ma è l’uomo che liberamente rifiuta Dio e si stabilisce in tale rifiuto. Mistero terrificante e di ardua comprensione. «Dove sono io — dice M. Jouhandeau —, ivi è la mia libera volontà; e dove è la mia libera volontà, c’è in potenza l’inferno assoluto ed eterno».