Il testo rileva che il motivo del conflitto tra Israele e Hezbollah non è stato l’incidente di scarso rilievo che gli ha dato inizio, ma il desiderio dello Stato Israeliano di rendere innocuo Hezbollah, che rappresenta una minaccia per l’esistenza di Israele. Con la sua forza aerea Israele ha potuto colpire il Libano nelle sue strutture e causare, come «danni collaterali», oltre un migliaio di morti tra i civili, tra i quali circa 300 Hezbollah, ma ne ha intaccato soltanto in parte la forza militare. Anzi ne ha accresciuto il prestigio sia tra la comunità sciita del Libano, sia tra i movimenti fondamentalisti del mondo islamico. La guerra tra Israele e Hezbollah è terminata con una tregua, che pare fragile e precaria, poiché i due contendenti hanno interesse a riprendere la lotta. Ma ci si deve convincere che le guerre e i conflitti non risolvono i problemi, anzi li rendono sempre più insolubili.
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IL VICINO ORIENTE SENZA PACE

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