Nel processo evolutivo come può essere spiegato il passaggio dalla non-vita alla vita, dal vivente unicellulare a esseri viventi sempre più complessi, fino a giungere all’uomo? Le risposte possono essere due: o la materia non vivente si è organizzata da se stessa in materia vivente o l’organizzazione della materia non vivente in materia vivente ha avuto una causa intrinseca o estrinseca alla materia. L’organizzazione «da se stessa» della materia non vivente in materia vivente può essere avvenuta «per caso» o per una capacità intrinseca alla materia non vivente. Un esame critico di queste due possibilità conduce ad affermare che il passaggio dalla non-vita alla vita e dal vivente semplice al vivente sempre più complesso è frutto di un finalismo evidente, il quale mostra che in esso si attua un «disegno», e dunque è in opera un’Intelligenza ordinatrice, Dio.
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CASO O FINALISMO NELL’EVOLUZIONE DEI VIVENTI?
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