La nota esamina una polemica in corso in ambienti cattolici che oppone la dottrina dei semina Verbi — applicata da alcuni Padri apologisti soltanto a pochi grandi personaggi della cultura classica antica — all’estensione che di essa ha fatto il Concilio Vaticano II alle religioni e alle culture non cristiane. La nota mostra la non contraddizione di uno sviluppo nell’attuale coscienza della Chiesa, affinata da una più profonda maturazione evangelica e sollecitata da problemi di portata planetaria. Ferma nella sua fedeltà al deposito della fede, essa è libera nello spirito di adattare la prassi pastorale alle esigenze della sua missione di carità.

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