Essere padri. Ed essere figli. Scoprire, proprio nel cuore drammatico della crisi da pandemia e recessione, la rete delle relazioni tra la consapevolezza del passato e la responsabilità del futuro. E dunque fare scelte, politiche e sociali che sappiano, contemporaneamente, proteggere gli anziani e costruire condizioni per garantire un destino migliore alle nuove generazioni, ai nostri figli e nipoti. […]
C’è un’immagine ricorrente, in alcuni dei discorsi più sapienti di questi lunghi e difficili mesi. Ed è quella di Enea che si carica sulle spalle il vecchio padre Anchise e prende per mano il piccolo figlio Ascanio, per fuggire dalle rovine di Troia e cercare, insieme, una via di fuga e di salvezza. Tre generazioni, tra la memoria e l’avvenire. La responsabilità dell’essere padre e la premura amorosa e grata dell’essere figlio. […]
A quell’immagine del mito aveva fatto esplicito riferimento Papa Francesco in un’intervista a “La Civiltà Cattolica” nell’aprile dello scorso anno, proprio all’inizio della pandemia: “L’Eneide di Virgilio, nel contesto della sconfitta, dà il consiglio di non abbassare le braccia: ‘Preparatevi a tempi migliori, perché in quel momento questo ci aiuterà ricordare le cose che sono successe ora. Abbiate cura di voi per un futuro che verrà. E quando questo futuro verrà, vi farà bene ricordare ciò che è accaduto’”.[…]
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