[…]  la Santa Sede e Pechino hanno raggiunto il primo accordo per la nomina condivisa dei vescovi nel gigante asiatico dopo negoziati lunghi, faticosi, segnati da passi indietro, conflitti, progressi, opposizioni interne da entrambe le parti. […]

In un commento all’accordo pubblicato dalla Civiltà Cattolica che ha appena dedicato un numero monografico ai rapporti fra la chiesa e la Cina, il direttore della rivista, padre Antonio Spadaro, ha scritto: “È anche necessario ammettere che la storia del rapporto tra occidente e Cina è stato profondamente segnato dal colonialismo e dall’imperialismo occidentale. Pensando al rapporto tra la Cina e la chiesa cattolica si può dire che questa ferita storica ha fatto sorgere problemi, ansie, paure reciproche. È necessario prendere tempo per costruire un rapporto di fiducia tra Cina e Santa Sede, ad esempio. E questa è la cosa più importante: la fiducia”. Spadaro, tuttavia, non sfugge al tema forse più delicato della questione, ovvero quello del rapporto fra la chiesa e il regime comunista cinese. “La chiesa cattolica cinese è pure chiamata a ridefinire il suo ruolo e le sue relazioni con il Partito comunista e con la sua ideologia. Questo non significa che la Chiesa debba essere sempre d’accordo con la politica e con i valori del Partito, ma piuttosto che essa deve trovare soluzioni per continuare la sua missione e il suo ministero in Cina”.

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