È una delle comunità più singolari dei Gesuiti, quella dei religiosi che da Villa Malta a Roma realizzano la nota rivista, giunta ora al numero 4.000.

Giornalisti un po’ speciali, con uno stile di lavoro vagamente monastico, papa Francesco li ha chiamati «lavoratori», preferendo alla definizione di Leone XIII, «emeriti studiosi», quella di padre Curci. Così infatti il fondatore di La Civiltà Cattolica vedeva i Gesuiti della sua redazione, quel «Collegio degli scrittori» che dal 1850 nei suoi articoli analizza, riflette e accompagna la storia della società e della Chiesa a 360 gradi, lavorando a stretto contatto con la Santa Sede (tanto che le bozze della rivista sono approvate dalla Segreteria di Stato).

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