Il numero de La Civiltà Cattolica in uscita sabato prossimo ci propone un saggio del direttore, padre Antonio Spadaro, su un tema che sembra di attualità, ma che è molto di più. Il titolo dice tutto: “Crisi e futuro della Chiesa”. I due temi, crisi e futuro, toccano il problema di come porsi davanti a un mondo che sembra allontanarsi da Dio e che quindi sembra richiedere risposte forti, basate su una nuova intransigenza. È davvero così? O questo non è il grande rischio? Il discorso così prende le mosse dalla definizione del problema che si pone: “La Chiesa ha futuro? Qual è il rapporto della Chiesa con il passare del tempo, cioè con la sua storia?”.
Si entra dunque, da subito in una discussione di fondo: “Ad alcuni sembra che il nostro mondo stia cessando di essere cristiano: come facciamo a parlare di giovinezza della Chiesa? L’insignificanza sembra la condanna, e parliamo di futuro? Ci dibattiamo spesso tra tradizionalismo e modernizzazione, ma non ne usciamo. E, certo, uno dei problemi gravi della Chiesa d’oggi è quel che il Papa, con un neologismo, ha definito più volte «indietrismo», una «moda» che porta non ad «attingere dalle radici per andare avanti», ma a fare un «indietrismo che ci fa setta, che ti chiude, che ti toglie gli orizzonti» e ti fa custode «delle tradizioni morte». La vera domanda è: se il Vangelo non fosse proclamato, mancherebbe qualcosa di essenziale alla vita umana?”. […]