N. Steensen nacque a Copenaghen nel 1638, è uno dei più grandi naturalisti di tutti i tempi: perciò non è soltanto danese, è un europeo del Seicento. La sua vita fu breve (morì a 48 anni) ma movimentata. Durante la sua giovinezza, a causa delle guerre e delle epidemie che colpirono la sua città natale, fu costretto a peregrinare in Europa, ma le sue geniali scoperte anatomiche in Olanda lo resero subito noto nel mondo scientifico. Negli anni seguenti i suoi studi lo condussero in Francia, in Italia e in Germania. A Firenze, presso la corte dei Medici, fu il fondatore della geologia moderna. In quegli anni ebbe inizio la sua conversione al cattolicesimo, che lo condusse poi al sacerdozio e all’episcopato. Soltanto nell’Ottocento la scienza scoprì la sua genialità: ci si rese conto che molti problemi anatomici e fisiologici erano stati chiariti grazie al suo aiuto; che la paleontologia scientifica (la scienza dei fossili) era cominciata con lui e che a lui doveva essere attribuita la paternità della geologia e della cristallografia moderne: quest’ultima deve a lui la sua legge fondamentale, quella della costanza degli angoli diedri.
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