Il Collegio degli Scrittori de La Civiltà Cattolica partecipa al lutto per la morte di p. Bartolomeo Sorge, che ci ha lasciati alle ore 9 di questa mattina. Già direttore della nostra rivista dal 1973 al 1985, p. Sorge è stato un riferimento per tantissime persone e un servitore di altissimo profilo della vita sociale ed ecclesiale del nostro Paese: una voce profetica che ha accompagnato la ricezione del Concilio Vaticano II in Italia.
I funerali si terranno domani, 3 novembre.
Bartolomeo Sorge era nato nel 1929 ed era gesuita dal 1946. Oltre a La Civiltà Cattolica, ha diretto l’Istituto di formazione politica “Pedro Arrupe”, da lui fondato (1985-1996) e cuore della cosiddetta “primavera di Palermo”; Aggiornamenti Sociali (1997-2009) e Popoli (1999-2005).
Poco più di un anno fa, p. Sorge era tornato a scrivere per La Civiltà Cattolica, con una preziosa testimonianza sul perché le conclusioni del Convegno «Evangelizzazione e Promozione umana» del 1976 – alla preparazione del quale p. Sorge si era dedicato in prima persona – non ebbero un vero seguito. P. Bartolomeo scrisse anche del perché la Chiesa Italiana ha bisogno di un Sinodo.
Parlando di questo articolo, papa Francesco disse: «Non perdete il coraggio, perché poco tempo fa ho letto qualcosa di una chiarezza che ha fatto tremare, non dico la politica italiana, ma sicuramente almeno la Chiesa italiana!».
“Grazie, p. Sorge, di essere venuto…Non perdete il coraggio, perché poco tempo fa ho letto qualcosa di una chiarezza che ha fatto tremare, non dico la politica italiana, ma sicuramente almeno la Chiesa italiana!” #PapaFrancesco | Ecco quel qualcosa👇 https://t.co/Gh1O02BFYn
— Antonio Spadaro (@antoniospadaro) December 6, 2019
Sempre lo scorso anno, abbiamo recensito il suo libro-intervista con Chiara Tintori, dal titolo Perché il populismo fa male al popolo. Le deviazioni della democrazia e l’antidoto del «popolarismo». Nel volume emerge la sua esperienza, ma anche la sua posizione di testimone autorevole di tutta una stagione sociale, politica ed ecclesiale del nostro Paese.
Ci mancherà.