Promuovere la solidarietà e l’ospitalità, porre fine alla detenzione dei migranti, fermare le politiche che esternalizzano la responsabilità di proteggere chi è in difficoltà e ampliare le vie sicure e legali per raggiungere l’Europa. Sono questi i quattro temi-guida di Dear European Parliament, una campagna del JRS Europe – il Servizio dei gesuiti per i rifugiati – in vista delle imminenti elezioni del Parlamento europeo.
L’iniziativa intende sensibilizzare tutti i cittadini dell’Unione europea sull’importanza del voto e sull’impatto che le decisioni del Parlamento possono avere su questi argomenti; e si rivolge in particolare ai giovani elettori, con l’obiettivo di incoraggiarli a partecipare attivamente al processo democratico. Perché esistono alternative e soluzioni.
Attraverso quattro brevi video, il JRS Europe ha esplorato ciascun tema mostrando come le decisioni del Parlamento europeo possano promuovere cambiamenti positivi, innescando un cambiamento in tutto il continente. Il voto è quindi un momento cruciale per immaginare e cambiare il futuro delle politiche migratorie e di accoglienza.
In particolare, a proposito della detenzione dei migranti, la speranza è quella di credere in un’Europa che non chiuda i suoi confini a «persone che cercano protezione». Attualmente, migliaia di persone, compresi molti bambini, sono detenute a causa del loro status. La legislazione attuale permette la detenzione di persone senza il diritto di rimanere nel territorio dell’Ue con l’obiettivo di rimpatriarle.
Attualmente il sistema di accoglienza genera una situazione in cui molti richiedenti asilo vivono in condizioni precarie e sovraffollate; e in cui si obbligano le persone a presentare domanda di asilo nel primo paese d’ingresso, senza considerare le loro preferenze personali. JRS Europe chiede una riforma del sistema di accoglienza che sia basata sulla solidarietà e sul supporto reciproco tra gli Stati membri.
Dear European Parliament pone, infine, l’accento sulla necessità di espandere vie sicure e legali per raggiungere l’Europa, contrastando le pericolose rotte migratorie che mettono a rischio la vita di migliaia di persone ogni anno.
In occasione della Giornata dell’Unione Europea, anche i presidenti della CEI e della COMECE, il card. Matteo Zuppi e mons. Mariano Crociata, avevano posto attenzione sul tema dei migranti nella loro lettera rivolta all’Unione Europea, ricordando che: «Non si tratta di accogliere tutti, ma che nessuno perda la vita nei viaggi della speranza e tanti possano trovare ospitalità. Chi accoglie genera vita!»
Su La Civiltà Cattolica, recentemente, p. Benoit Willemaers nel suo articolo Elezioni europee: alcune questioni cruciali, aveva posto l’accento sulla necessità di garantire un’accoglienza sicura e anche sui toni poco rassicuranti della campagna elettorale europea in corso: «La migrazione comporta certamente molti problemi e può esercitare una pressione sociale ed economica sulle benestanti società di destinazione che non può essere ignorata. Tuttavia, i migranti, in quanto persone, non possono essere strumentalizzati come capri espiatori. L’attenzione dovrebbe essere rivolta anche alle cause profonde della migrazione. Le proposte fatte dai partiti politici su come rendere più equo il sistema commerciale internazionale, su come perseguire meglio gli aiuti allo sviluppo, su come mediare i conflitti o affrontare il cambiamento climatico, non possono essere scisse dalla realtà dei migranti che arrivano alle porte dell’Europa. Questa non può né sperare né ambire a isolarsi dal suo ambiente e dalle sue responsabilità internazionali».
Il Parlamento europeo ha promosso una campagna di sensibilizzazione alla partecipazione al voto, con un hashtag per i social media (in italiano, #UsaIlTuoVoto).