Il 7 marzo 1274, mentre si avvia al Concilio di Lione, moriva a Fossanova Tommaso d’Aquino, uno dei più grandi Dottori della Chiesa. Da allora il suo influsso è stato vastissimo su tutto il pensiero cristiano, come spiegò bene in un suo saggio del 1974, p. Giovanni Bortolaso.

A noi, oggi, a 750 anni dalla sua morte, interessa in modo particolare il suo metodo di insegnamento, il modo in cui egli introduce al mondo dello spirito; la maniera con cui egli ha vissuto concretamente l’armonia fra ragione e fede; la sua altissima contemplazione di Cristo e, infine, l’arte singolare con cui ha saputo intrecciare un dialogo con tutta la cultura del suo tempo.