Il primo fascicolo de “La Civiltà Cattolica” fu stampato a Napoli il 6 aprile 1850, in una piccola tipografia ubicata nel cortile di via San Sebastiano. L’articolo di presentazione del p. Carlo Maria Curci, fondatore e primo direttore della rivista, intitolato «Il giornalismo moderno ed il nostro programma», spiegava le finalità che la nuova pubblicazione si proponeva nel campo della stampa e nel contesto specifico del giornalismo di quel tempo.

Si specificava che, sebbene la sede fosse Napoli, i gesuiti della rivista aspiravano a essere considerati «indigeni e naturali» in tutte le altre città. Ricordiamo che la rivista veniva pubblicata in uno Stato retto da un regime assoluto, e l’azione della polizia borbonica gettava ombra sull’effettiva libertà dell’opera appena iniziata. Voler essere «indigeni e naturali» dovunque significava il distacco netto dal regime ormai destinato a morire, e una chiara tensione «internazionale», capace di scavalcare le frontiere degli Stati, a partire da Roma e da quelle sue particolari «ispirazioni» che poi «fecondarono l’Italia e il mondo».