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Del ruolo e dell’importanza della comunicazione nel mondo attuale, a livello sia di singole persone sia di organizzazione, molto si è scritto e, ancor più, si è detto, come testimoniano le numerose pubblicazioni e i molteplici dibattiti succedutisi nel corso di questi ultimi anni.
Il libro di Fabio Bolzetta, giornalista e presidente dell’Associazione dei Webmaster Cattolici Italiani (WeCa), se dunque può inscriversi in questa linea di tendenza ormai consolidata, si segnala però per l’originalità del particolare aspetto comunicativo preso in considerazione e per il suo grado di approfondimento elaborato. Questo volume, infatti, nasce da una ricerca di dottorato triennale dedicata ai seminaristi in Italia e ai social media: ricerca promossa da WeCa, con la supervisione dell’Università Pontificia Salesiana e in collaborazione con l’Ufficio nazionale per la Pastorale delle vocazioni e l’Ufficio nazionale per le Comunicazioni sociali della Conferenza episcopale italiana (Cei).
L’impianto del libro, arricchito dalla Prefazione di don Michele Gianola, direttore dell’Ufficio nazionale per la Pastorale delle vocazioni della Cei, nonché da un vasto repertorio bibliografico, webgrafico e filmografico, offre al lettore, oltre a una congrua illustrazione degli aspetti metodologici della ricerca, sia valutazioni e riflessioni sui suoi principali esiti, sia considerazioni di più ampio respiro.
Vengono presentate un’attenta analisi della relazione tra i giovani e i social media, con una puntualizzazione accurata dei molteplici aspetti in positivo e delle possibili criticità, e una descrizione del cammino intrapreso dalla Chiesa italiana nell’ambiente digitale, con una ricostruzione storica molto interessante. Non manca, inoltre, su quest’ultimo punto, un’analisi critica dell’impatto che su tale cammino ha avuto il diffondersi, agli inizi di questo decennio, del Covid-19 con le relative misure di lockdown.
Passando poi agli altri significativi aspetti scientifici del libro, vanno ricordate le pagine dedicate ai percorsi formativi adottati nei Seminari italiani, e quindi alla configurazione del nuovo profilo tipico del seminarista. Ne emerge una concreta opportunità per formulare alcune ipotesi di sviluppo dei percorsi formativi, riflesso dell’obiettivo della Chiesa italiana di rendere i sacerdoti capaci di utilizzare correttamente i nuovi mezzi di comunicazione nell’ambito di una pastorale che sappia cogliere la reale portata e il significato dei cambiamenti in atto nella società.
Anche da questa specifica angolazione, il libro rappresenta uno stimolo a sviluppare in modo sistematico, nel prossimo futuro, altre ricerche e approfondimenti su un aspetto rimasto finora in gran parte inesplorato, quale quello della comunicazione della Chiesa italiana e dell’ambiente digitale.