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In questo volume si parla del Giubileo al servizio della comunione ecclesiale, del suo rapporto con la cultura, della sua storia nella letteratura e nell’arte, del suo valore per il futuro. Tra i numerosi contributi, il cardinale José Tolentino de Mendonça sottolinea che «la forza del cristiano, e così la sua capacità di resistere al male nel mondo, nascono e si nutrono di questa speranza, una speranza sicura e solida, perché dipende dalla bontà e dalla forza di Gesù, buon pastore, che cammina avanti, guidando i passi delle sue pecore». Il cardinale Víctor Manuel Fernández ricorda che il Giubileo è «giubilo e gioia per chi può fare un pellegrinaggio a Roma e anche per chi si reca in pellegrinaggio in vari santuari o lo celebra nella propria terra, perché è la gioia di aver incontrato Gesù» (p. 51).
Un tema centrale è il rapporto tra il Giubileo e l’ebraismo. Il rabbino Gad Fernando Piperno riflette sull’anno sabbatico e sul Giubileo come espressione della sacralità nella tradizione ebraica. «Proprio il libro del Levitico include al suo interno tutte quelle regole che definiscono il popolo di Israele, nelle sue particolarità e nella sua qedushah» (p. 72), afferma, evidenziando come anche l’Esodo dimostri che le politiche sociali e la giustizia sono parte costitutiva della legge del Signore. Il cardinale Gianfranco Ravasi offre un percorso all’interno della Sacra Scrittura, partendo da una premessa filologica e biblica sull’Anno Santo, per poi soffermarsi su quattro temi fondamentali: «il riposo della terra, così come comandato dal libro del Levitico, la remissione dei debiti e la restituzione delle terre, la liberazione degli schiavi e il pellegrinaggio» (p. 83).
Una delle sezioni principali del volume è dedicata alla mariologia. Il cardinale Marcello Semeraro offre una lunga riflessione su Maria, Madre della speranza, a partire da quanto affermato dal Concilio Vaticano II nella Lumen gentium, n. 58: «Maria avanzò nella peregrinazione della fede (peregrinatio fidei)». Seguono gli approfondimenti di Gian Matteo Roggio, che presenta Maria come «Porta Santa del Giubileo», e di Dario Edoardo Viganò, che esamina la figura di Maria nelle rappresentazioni cinematografiche.
Ampio spazio è dedicato anche al rapporto tra Giubileo e liturgia. Giuseppe Midili affronta il tema del Giubileo e della Porta Santa, mentre il cardinale Mauro Gambetti, citando Michea 4,2 («Verranno molte genti e diranno: “Venite, saliamo sul monte del Signore”»), sottolinea come questo invito si attualizzi ogni volta che si varca la Porta Santa della Basilica di San Pietro. Il suo contributo prosegue con una riflessione sull’ospitalità per chi bussa, sulla pratica della fraternità e sul significato di aprire le porte alla speranza.
L’abate Mauro-Giuseppe Lepori propone un testo contemplativo su silenzio e carità, mettendo in evidenza il legame profondo tra il Giubileo e l’Anno della preghiera. L’arcivescovo Andrés Gabriel Ferrada Moreira si sofferma sull’importanza del Giubileo per i sacerdoti; inoltre, collega il Giubileo al Documento sulla fratellanza umana firmato da papa Francesco, indicando tra i passi fondamentali «l’incompatibilità tra violenza e fede in Dio» (p. 124). Gabriella Gambino, nel suo contributo intitolato «In questo Anno Santo, paradigma della vita cristiana», afferma che «il compito di trasmettere la speranza appartiene per natura alla famiglia cristiana» (p. 227).
Con una vasta gamma di contributi che toccano temi fondamentali come l’ecologia, la famiglia, la cultura, l’arte, la filosofia e la spiritualità, questo volume si presenta come un’opera corale, un mosaico di riflessioni interdisciplinari. Non un semplice saggio, ma un vero e proprio cantus firmus, che nella sua polifonia si apre alle sfide del presente e del futuro.