|
Questo libro ha avuto origine da alcune lezioni tenute dal gesuita p. Guerrero, per presentare tutte le «Regole» degli Esercizi spirituali di sant’Ignazio a un gruppo di gesuiti, cercando di collegarle con la situazione che viviamo nelle nostre società e nella nostra cultura.
Ci troviamo in un «cambiamento di epoca», che ha un impatto sui credenti. Quando si parla di «raccoglimento», non è lo stesso quello vissuto nella passata società agricola, che funzionava al suono delle campane della chiesa, e quello vissuto nella nostra, immersa nel vortice dei social, che richiedono e disperdono la nostra attenzione. I cambiamenti sono stati enormi, innanzitutto nel contesto esterno, ma anche nell’interiorità delle persone.
Il libro è diviso in cinque capitoli. Il primo analizza una lettera scritta da sant’Ignazio a Teresa Rejadell, una suora che gli confidava lo stato della sua anima. La lettera anticipa le «Regole» degli Esercizi e mette in risalto la necessità di leggere anche il nostro contesto per progredire nel cammino della spiritualità.
Il secondo capitolo studia le «Regole di discernimento» della prima settimana degli Esercizi, che affrontano il problema di sentirsi scoraggiati o tentati di rinunciare. Si considera anche la persona attuale, il suo modo di sentire, la sua concezione del tempo o la sua ricerca di un’«euforia perpetua», che la porta a non valorizzare l’alternanza di sentimenti, che invece la rafforzerebbe. Si parla anche di scrupoli, una tentazione che attanaglia con la paura.
Il terzo capitolo è dedicato alle «Regole di discernimento» più appropriate alla seconda settimana degli Esercizi. Esse corrispondono al momento della scelta. È la fase in cui l’esercitante cerca di unire la sua volontà a quella di Dio e di scegliere la sua vocazione. In questo processo, una delle tentazioni più frequenti è «la tentazione sotto l’apparenza del bene», che porta a diminuire o deviare il bene che siamo chiamati a fare. Il capitolo è completato da una breve spiegazione delle «Regole per la distribuzione dell’elemosina», da intendere come regole per distribuire i doni che abbiamo per il bene degli altri.
Il quarto capitolo esamina le «Regole per ordinarsi nel mangiare». Sant’Ignazio inserisce queste Regole nella terza settimana degli Esercizi, quando si contempla la Passione del Signore. Si tratta di regole abbastanza pratiche, che ci aiutano a ordinare le nostre attività, il nostro riposo, la nostra navigazione in internet, e tante altre cose quotidiane che, oltre a essere necessarie biologicamente, socialmente o culturalmente, hanno un qualche piacere concorrente, che può turbare l’ordine e rovinare ciò che è più sacro.
Il quinto capitolo tratta delle «Regole per sentire con la Chiesa», che devono essere vissute in una cultura individualistica come la nostra. Sono regole che, più che per gli Esercizi, sono per la persona che li ha fatti e che è chiamata a una vita di servizio per gli altri, a essere costruttrice della comunità e a mantenere la comunione con la Chiesa.
Questo libro, presentando i consigli contenuti negli Esercizi spirituali ignaziani con un linguaggio adatto alle nostre categorie, intende aiutare le persone che sono alla ricerca di Dio e vogliono prestare attenzione a ciò che accade dentro di loro e di rispondere alla chiamata che stanno vivendo. L’A. ci mostra che, per sant’Ignazio, l’esperienza spirituale interiore cerca di tradursi in un’azione a favore degli altri e per il bene del mondo in cui viviamo. In questa ottica, p. Guerrero presenta alcune analisi della società e della cultura in cui viviamo, cercando di capire in che modo essa influisca sulla nostra vita spirituale, sul nostro discernimento o sulla nostra maniera di essere. E, quasi di sfuggita, ma come filo conduttore, riesce a mostrare che l’applicazione delle Regole ignaziane, negli Esercizi o al di fuori di essi, può plasmare un soggetto spirituale coerente e attrezzarlo interiormente affinché la sua vita sia orientata agli altri e all’Altro, senza soccombere all’egoismo, che gli fa cercare la felicità fuori da Dio, o nelle creature a prescindere da lui. Così egli scoprirà che la vera vita è amare Dio in tutte le cose e tutte le cose in lui.