In occasione della Giornata mondiale del rifugiato, la Compagnia di Gesù e il Jesuit Refugee Service (JRS), insieme a Caritas Internationalis, alle Unioni internazionali delle superiore e dei superiori generali (UISG e USG) e a Justice, Peace and Integrity of Creation (JPIC), hanno pubblicato e promosso il Manifesto One Shared Humanity, per una «umanità condivisa».
Il Manifesto, in nome della pari dignità e dei diritti e doveri comuni a tutti i componenti dell’unica famiglia umana, esprime l’urgenza di sostituire ai sempre più diffusi linguaggi e gesti di ostilità quelli dell’apertura e dell’empatia. I promotori considerano questi ultimi degli elementi essenziali per creare pari opportunità per i rifugiati e incoraggiare la partecipazione di tutti nella costruzione di società più giuste. L’appello arriva in un tempo in cui assistiamo all’aumento drammatico dei conflitti e a crisi umanitarie che si protraggono, come evidenziato dal recente rapporto Global Trends Report 2023 dell’UNHCR, in cui si rileva un progressivo incremento delle persone costrette a fuggire dalle loro case: alla fine del 2023 sono state 117,3 milioni.
I principi-guida del manifesto sono cinque:
- Superare la paura e rifiutare gli atteggiamenti nocivi.
- Favorire atteggiamenti di apertura, comprensione e connessione.
- Creare spazi di appartenenza sicuri e condivisi nelle comunità.
- Consentire a tutti di accedere alle opportunità di realizzare il proprio potenziale umano.
- Incoraggiare la partecipazione di tutti alla formazione di società compassionevoli e giuste.
Nel suo messaggio per la 110ª Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, papa Francesco invita a considerare i migranti «un’immagine viva del popolo di Dio in cammino verso la patria eterna».
A sua volta, il cardinale Michael Czerny, prefetto del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, ha evidenziato nella conferenza di presentazione del messaggio per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, in programma il prossimo 29 settembre, la necessità di riconoscere i migranti come fratelli e sorelle. «Con un po’ di fraternità – ha specificato il Cardinale – sarebbe tutto diverso», enfatizzando il fatto che la migrazione non è un problema, ma una realtà che richiede una risposta basata sui valori fondanti dell’Europa. «Soffriamo del divario fra i valori migratori su cui è stata fondata l’Europa e i valori contenuti nel discorso politico attuale: questo è il problema», ha aggiunto Czerny.
E, a proposito di Europa, negli stessi giorni, la sezione continentale del JRS ha reso noto il rapporto sulle proprie attività del 2023. Qui, in sintesi ne anticipiamo alcuni numeri:
Il JRS lavora quotidianamente sul campo a fianco dei rifugiati e degli sfollati. L’organizzazione è impegnata nella difesa dei diritti umani dei rifugiati a tutti i livelli, fornendo supporto pratico e legale, e promuovendo l’integrazione nelle comunità ospitanti. La missione del JRS è un segno tangibile della necessità di un cambiamento radicale nel paradigma con cui gli Stati gestiscono le politiche migratorie.