Dal 25-27 maggio presso la sede de La Civiltà Cattolica si è svolto un convegno in lingua inglese dal titolo The Global Aesthetics of the Catholic Imagination organizzato dalla nostra rivista insieme alla Georgetown University di Washington.
L’incontro ha riunito oltre 40 tra poeti, narratori, sceneggiatori e registi da vari Paesi del mondo che si identificano come cattolici, o che sentono che il cattolicesimo è stato una dimensione formativa del loro sviluppo artistico. Essi si sono impegnati in una conversazione sulle dimensioni spirituali e religiose della vita che continuano a plasmare il loro immaginario poetico e letterario.
Molte le domande che sono state poste: come gli artisti di varie culture vivono il cattolicesimo come risorsa per il loro lavoro creativo? Quali sono i modi in cui la fede interroga la vita, esplora la condizione umana e risponde alla fame di un significato? In che modo gli artisti utilizzano discorsi – a volte anche trasgressivi o eterodossi – che mettono in discussione l’eredità intellettuale, sociale o politica in cui questa fede è vissuta nel mondo contemporaneo?
I discorsi principali sono stati affidati al cardinale José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione e a p. Antonio Spadaro, S.I., direttore de La Civiltà Cattolica.
L’ultimo giorno si è tenuta una conversazione tra il regista Martin Scorsese – giunto a Roma per l’occasione – e p. Spadaro.
Sabato 27 maggio alle ore 10.30 i partecipanti, insieme ai loro familiari, sono stati ricevuti in udienza dal Santo Padre Francesco.