fbpx

Seguici su:

Carrello Accedi Iscriviti alla newsletter
Menu

Attualità

  • Politica
  • Diritti
  • Economia
  • Ecologia
  • Mondo

Pontificato

  • Conversazioni
  • Magistero
  • Viaggi apostolici

Cultura e Società

  • Letteratura
  • Storia
  • Filosofia
  • Psicologia
  • Sociologia
  • Cinema
  • Arte
  • Musica
  • Media
  • Teatro

Scienza e Tecnologia

  • Fisica
  • Astronomia
  • Genetica
  • Intelligenza artificiale

Eventi

  • Conferenze
  • Presentazioni

Chiesa e Spiritualità

  • Bibbia
  • Dialogo interreligioso
  • Diritto canonico
  • Vita spirituale
  • Teologia
  • Santi
  • Patristica
  • Liturgia
  • Pastorale
  • Storie

Edizioni internazionali

RIVISTA CULTURALE DELLA COMPAGNIA DI GESÙ, FONDATA NEL 1850
Shop
Search
  • Attualità
  • Chiesa e spiritualità
  • Cultura e società
  • Scienza e tecnologia
  • Pontificato
  1. Homepage
  2. Attualità culturale
  3. Tony Cragg. Infinite forme e bellissime
Attualità culturale

Tony Cragg. Infinite forme e bellissime

Museo Nazionale Romano, Terme di Diocleziano, Roma. Dal 9 novembre 2024 al 4 maggio 2025.

Jaya Di Domenico

6 Marzo 2025

Quaderno 4191

La mostra Tony Cragg. Infinite forme e bellissime, curata da Sergio Risaliti e Stéphane Verger, si svolge in due contesti: tre sculture sono state inserite nel tessuto urbano della città di Roma (nelle piazze di San Silvestro e San Lorenzo in Lucina); altre 18 hanno trovato collocazione nelle suggestive sale del Museo nazionale romano delle Terme di Diocleziano. L’assenza di qualsiasi apparato descrittivo – fatta eccezione per il pannello di presentazione – costringe il visitatore a lasciarsi interrogare dalle sculture di Tony Cragg in maniera estremamente libera. Uno sforzo, questo, proprio dell’arte contemporanea, la cui interazione e comprensione è demandata al tempo e all’ascolto di ciò che l’opera d’arte suscita in chi la osserva.

L’artista, nella sua ricerca scultorea, vuole risignificare la materia con un’attitudine quasi profetica; infatti, il suo impegno è tutto rivolto alla conoscenza e al superamento della stessa. Liberare la materia dai limiti, dimostrare le infinite possibilità trasformative che l’uomo può mettere in atto in un processo crea­tivo è il suo desiderio principale. Quasi inaspettatamente, all’interno delle alte mura delle Terme dioclezianee tutto acquisisce un senso: i panneggi delle sculture, i sarcofagi, i mosaici antichi lì conservati dialogano perfettamente con le opere dell’artista britannico; come loro antenati, sembrano assistere alla loro naturale evoluzione.

Ciò che contraddistingue l’arte di Cragg è la sua capacità di rendere la materia esplosiva: basta osservare Spring, per constatare come il legno si liberi della sua verticalità, in una forma che ricorda il felice irrompere della primavera. L’artista è capace di compiere un’effettiva metamorfosi, grazie alla quale il metallo, la pietra e il legno sono in grado di perdere la propria riconoscibilità, manifestandosi nella loro essenza, nuova e sorprendente. Il modo di scolpire di Cragg diventa allora un monito per ricordarci di andare al cuore delle cose. La sua non è solo una metamorfosi della materia che trova il culmine con la realizzazione dell’opera, ma la trasformazione continua nell’occhio dell’osservatore, che elabora nella mente linee, forme e colori. È lo stesso impatto visivo, la stessa velocità che si ritrova, ad esempio, nel Ratto di Proserpina di Gian Lorenzo Bernini. È la potenza della tridimensionalità, propria della scultura, che è manifestazione di un dinamismo, di una fugacità, e possiede un ritmo musicale, fatto di pause e accelerazioni che risuonano dentro ciascun osservatore. Sono le stesse sensazioni di cui ha scritto Winckelmann per l’Apollo del Belvedere, stupito dal «continuo passaggio d’una forma nell’altra e la morbidezza dei tratti che come onde si sollevano, si abbassano e si confondono» (J. J. Winckelmann, Il bello nell’arte, Torino, Einaudi, 1943, p. 115). I pieni e i vuoti, le dolci curve e gli acuti spigoli che ritroviamo nelle opere di Cragg richiamano le stesse sensazioni.

Le sculture dell’artista britannico sono velate da un senso misterico, talvolta tragico, eppure sono sempre animate da una spinta verticale, che supera la tensione drammatica. La scultura ha sempre a che fare col «togliere»: la materia da cui si parte viene modellata andando a togliere il superfluo. Fare scultura è portare alla luce qualcosa che è nel profondo, che va liberato; è scoprire la luce dentro di noi. Si potrebbe quindi dire che l’atto di scolpire ha a che fare con la Trasfigurazione di Cristo. La metamorfosi, infatti, è costitutiva dell’evento trasfigurativo: ciò che cambia è la forma, non la materia; è materia rivestita di nuova luce. Cristo, trasfigurandosi, non ha cambiato la sua materia, ma ha visto e ha fatto vedere cosa c’è oltre, la promessa di cosa sarà. Allo stesso modo, le sculture di Cragg raccontano di una promessa, lasciandosi condurre dalle linee; alla musica delle sue forme, si viene trascinati oltre, lontano, in uno spazio dove si può essere migliori.

Tony Cragg. Infinite forme e bellissime

Jaya Di Domenico

Dottoranda in Storia e Beni Culturali della Chiesa presso la Pontificia Università Gregoriana


6 Marzo 2025

Quaderno 4191

  • Anno 2025
  • Volume I

Commenta e condividi
Stampa l'articolo

Si parla di:

ArteSculturaStoria dell'arte

Libri

Vedi tutti
Kaveh Akbar

Il miracolo

di Christian Lefta
Silvia Camporesi e Andrea De Santis

Fotografare

di Betty Vettukallumpurathu Varghese
Paolo Gulisano

Giubileo. Origini e storia di un evento che avvicina l’uomo a Dio

di Samuele Pinna
A cura di Domenico Santangelo

La teologia sociale al servizio dell’evangelizzazione della società

di Domenico Degiorgis
Edoardo Albinati

I figli dell’istante

di Enrico Paventi
James M. Buchanan

Perché dobbiamo lavorare di più e risparmiare di più

di Filippo Cucuccio
Erik Varden

Castità. La riconciliazione dei sensi

di Bruno Esposito
Guido Milanese

Le ragioni del latino

di Francesco Pistoia
Samantha Harvey

Orbital

di Diego Mattei
Giulio Michelini

Ester, la stella del terzo giorno

di Dionisio Candido
Enrico Cattaneo

Atanasio d’Alessandria

di Federico Lombardi
Enrico Cattaneo

Parresia e Teologia

di Federico Lombardi
A cura di Giovanni Emidio Palaia

Giubileo. Immagini e segni

di Sabina Caligiani
Roberto Giovanni Timossi

L’Ineffabile

di Maurizio Schoepflin
Sergio Luzzatto

Primo Levi e i suoi compagni

di Enrico Paventi
Donata Horak, Valentina Rotondi, Linda Pocher

Il potere e la vita

di Pamela Salvatori

ABBONATI

Ogni mese la rivista cartacea e/o digitale su web e app con i nostri articoli su Società e politica, Teologia e spiritualità, Vita della Chiesa, Scienze Umane, Scienza e tecnologia, Arti e letteratura, in più la foto-notizia del mese e l’Attualità culturale.

Ogni settimana sulla tua email la Newsletter con i nostri articoli in anteprima, i nostri podcast, le news in tempo reale, le notizie dall’Osservatorio astronomico vaticano, il commento al Vangelo della domenica.

Scopri di più

Beatus Populus Cuius Dominus Deus Eius

La testata fruisce dei contributi diretti editoria L. 198/2016 e d.lgs 70/2017 (ex L. 250/90). Importo lordo erogato per l’anno 2023: € 297.125,03

  • Attualità
  • Cultura e società
  • Scienza e tecnologia
  • Chiesa e spiritualità
  • Eventi
  • Pontificato
  • Chi siamo
  • Le edizioni internazionali
  • Abbonati
  • Dona
  • Biblioteca
  • Shop
  • Ricerca
  • Newsletter
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
  • Termini e Condizioni
  • Condizioni di vendita
  • Pubblicità
  • Contatti
  • FAQ
  • Accedi
Icona del Livello A di conformità alle linee guida 1.0 del W3C-WAI riguardanti l'accessibilità dei contenuti del Web

© LA CIVILTÀ CATTOLICA 2025 | Partita iva 00946771003 | Iscrizione R.O.C. 6608

I diritti delle immagini e dei testi sono riservati. È espressamente vietata la loro riproduzione con qualsiasi mezzo e l'adattamento totale o parziale.