fbpx

Seguici su:

Carrello Accedi Iscriviti alla newsletter
Menu

Attualità

  • Politica
  • Diritti
  • Economia
  • Ecologia
  • Mondo

Pontificato

  • Conversazioni
  • Magistero
  • Viaggi apostolici

Cultura e Società

  • Letteratura
  • Storia
  • Filosofia
  • Psicologia
  • Sociologia
  • Cinema
  • Arte
  • Musica
  • Media
  • Teatro

Scienza e Tecnologia

  • Fisica
  • Astronomia
  • Genetica
  • Intelligenza artificiale

Eventi

  • Conferenze
  • Presentazioni

Chiesa e Spiritualità

  • Bibbia
  • Dialogo interreligioso
  • Diritto canonico
  • Vita spirituale
  • Teologia
  • Santi
  • Patristica
  • Liturgia
  • Pastorale
  • Storie

Edizioni internazionali

RIVISTA CULTURALE DELLA COMPAGNIA DI GESÙ, FONDATA NEL 1850
Shop
Search
  • Attualità
  • Chiesa e spiritualità
  • Cultura e società
  • Scienza e tecnologia
  • Pontificato
  1. Homepage
  2. Attualità culturale
  3. Scomode verità
Attualità culturale

Scomode verità

Diretto da Mike Leigh. Gran Bretagna, Spagna, 2024.

Piero Loredan

4 Settembre 2025

Quaderno 4197

Come reagire di fronte a una sofferenza che si manifesta con violenza? Come accostarsi a una donna che trasforma ogni incontro in una battaglia, spinta da un’aggressività apparentemente inspiegabile?

In Scomode verità (Hard Truth), Mike Leigh ci mette di fronte a un enigma umano che disarma e scuote. Il regista britannico, già autore di opere amate da pubblico e critica, come Segreti e bugie (Secrets and Lies, Palma d’Oro a Cannes 1996), La felicità porta fortuna (Happy-Go-Lucky, 2008) e Another Year (2010), torna a ritrarre con sguardo lucido – allo stesso tempo delicato e disincantato – le pieghe più intime dell’animo umano, scandagliando la semplice (e mai banale) quotidianità di uomini e donne di oggi.

Protagonista del film è Pansy, una donna inglese di origini africane, animata da una rabbia incontenibile, che esplode su chiunque incroci il suo cammino: il marito Curtley, il figlio Moses, i passanti, i commessi, i volontari, perfino i medici. Tutto è pretesto per scariche furibonde di collera: commessi troppo sorridenti, padroni di cani troppo ben vestiti, volontari alla ricerca di fondi per attività di beneficenza. A fare da contraltare al suo furore è la sorella Chantelle, dolce e paziente, che continua ad amarla senza riuscire davvero a comprenderla.

Il film rifiuta facili etichette psicologiche. Non offre spiegazioni né diagnosi per la misantropia di Pansy. Se accenna a un complesso rapporto con la madre scomparsa, la sua sofferenza rimane comunque inaccessibile, opaca, sigillata. Leigh non cerca risposte, ma invita lo spettatore a sostare alla soglia dell’inesplicabile dolore della protagonista. Questa chiusura dolorosa è suggerita anche attraverso la messa in scena. Il film è girato per lo più in interni; le pareti della sua casa in alcuni istanti diventano delle mura non oltrepassabili, una prigione-riparo dal mondo esterno. Anche un’innocua volpe nel piccolo giardino di casa sembra una minaccia. Allo stesso tempo, è centrale nella narrazione del film una scena girata all’aria aperta.La visita delle due sorelle al cimitero offre un momento di luminosa tenerezza davanti alla tomba della madre. È un frammento di pace che, pur nella sua brevità, lascia intravedere una possibilità di luce nella buia sofferenza della protagonista.

L’intensità emotiva del film è amplificata dalla recitazione degli attori, in particolare dall’interpretazione straordinaria di Marianne Jean-Baptiste, che torna a lavorare con Leigh trent’anni dopo Segreti e bugie. Come da tradizione del regista, la sceneggiatura nasce da un lungo lavoro collettivo. Gli attori, accompagnati da Leigh, attingono alle proprie esperienze per tratteggiare tipologie umane a partire dal vissuto personale. Il frutto è una narrazione autentica, uno spaccato di umanità ricco e variegato, non privo di momenti di comicità.

Il grande uso di primi e primissimi piani valorizza la recitazione degli attori e mette in risalto la forza espressiva dei volti. In essi Leigh lascia esplodere – come in un’epifania – il sacro, il mistero di un’umanità sofferente. D’altra parte, non mancano, come in altri suoi film, squarci di gioiosa quotidianità: i momenti di spensieratezza tra Chantelle e le sue figlie portano leggerezza, regalano respiro alla narrazione e ricordano che la vita può essere semplice, affettuosa, persino allegra.

Scomode verità non fornisce spiegazioni psicologiche, possibili soluzioni o facili redenzioni. Piuttosto semina interrogativi. E tuttavia, proprio per questo, invita a un esercizio fondamentale: affinare lo sguardo, imparare a riconoscere la sofferenza che si cela dietro comportamenti a prima vista ingiustificabili o intollerabili. Forse nessuno dei personaggi «si salva». Ma lo spettatore, uscendo dalla sala, si ritrova più consapevole del dolore che abita il mondo. E forse un po’ più capace di compassione. Perché il film – senza proclami, senza retorica, senza analisi – è, in fondo, un potente appello all’empatia. Un invito a vedere, e ad accogliere, anche l’umanità che fatichiamo ad amare.

Scomode verità

Piero Loredan

Studente di teologia presso Facultés Loyola di Parigi.


4 Settembre 2025

Quaderno 4197

  • Anno 2025
  • Volume III

Commenta e condividi
Stampa l'articolo

Si parla di:

MisericordiaSofferenzaSperanza

Libri

Vedi tutti
Paolo Dall’Oglio

Il mio testamento

di Federico Lombardi
Franco Giulio Brambilla – Marco Vergottini

Cristiani testimoni per la Chiesa di oggi e di domani

di Roberto Cutaia
Giovanni Allevi

I nove doni

di Betty Vettukallumpurathu Varghese
Anna Danesi

Un Sogno d’oro

di Claudio Zonta
Paolo Dall’Oglio

Dialogo sempre con tutti

di Federico Lombardi
Jean De Saint-Cheron

Chi crede non è un borghese

di Vincenzo Ruggieri
A Cura Di Luca Ferracci

L’unità dei cristiani

di Paolo Gamberini
Primo Mazzolari

Oltre le sbarre, il fratello

di Massimo Gnezda
Elena Loewenthal

Breve storia (d’amore) dell’ebraico

di Paolo Cattorini
Flavio Cuniberto

Misteri berlinesi

di Enrico Paventi
Juan Antonio Guerrero Alves

Aprender a sentir en Cristo

di Fernando Chica Arellano
Kaveh Akbar

Il miracolo

di Christian Lefta
Silvia Camporesi e Andrea De Santis

Fotografare

di Betty Vettukallumpurathu Varghese
Paolo Gulisano

Giubileo. Origini e storia di un evento che avvicina l’uomo a Dio

di Samuele Pinna
A cura di Domenico Santangelo

La teologia sociale al servizio dell’evangelizzazione della società

di Domenico Degiorgis
Edoardo Albinati

I figli dell’istante

di Enrico Paventi

ABBONATI

Ogni mese la rivista cartacea e/o digitale su web e app con i nostri articoli su Società e politica, Teologia e spiritualità, Vita della Chiesa, Scienze Umane, Scienza e tecnologia, Arti e letteratura, in più la foto-notizia del mese e l’Attualità culturale.

Ogni settimana sulla tua email la Newsletter con i nostri articoli in anteprima, i nostri podcast, le news in tempo reale, le notizie dall’Osservatorio astronomico vaticano, il commento al Vangelo della domenica.

Scopri di più

Beatus Populus Cuius Dominus Deus Eius

La testata fruisce dei contributi diretti editoria L. 198/2016 e d.lgs 70/2017 (ex L. 250/90). Importo lordo erogato per l’anno 2023: € 297.125,03

  • Attualità
  • Cultura e società
  • Scienza e tecnologia
  • Chiesa e spiritualità
  • Eventi
  • Pontificato
  • Chi siamo
  • Le edizioni internazionali
  • Abbonati
  • Dona
  • Biblioteca
  • Shop
  • Ricerca
  • Newsletter
  • Privacy Policy
  • Cookie Policy
  • Termini e Condizioni
  • Condizioni di vendita
  • Pubblicità
  • Contatti
  • FAQ
  • Accedi
Icona del Livello A di conformità alle linee guida 1.0 del W3C-WAI riguardanti l'accessibilità dei contenuti del Web

© LA CIVILTÀ CATTOLICA 2025 | Partita iva 00946771003 | Iscrizione R.O.C. 6608

I diritti delle immagini e dei testi sono riservati. È espressamente vietata la loro riproduzione con qualsiasi mezzo e l'adattamento totale o parziale.