Come una danza infinita che va, / la partita è la vita che toglie e che dà: così recita uno dei versi più evocativi di «Polvere e Gloria», il brano pubblicato il 20 giugno 2025 da Andrea Bocelli e Jannik Sinner. Un incontro inedito tra la liricità del tenore e la freschezza del giovane tennista, simbolo di passione sportiva e dedizione. Il risultato non è un semplice esperimento artistico, ma una meditazione in musica sull’esistenza umana. Italiano e inglese si rincorrono come due voci in dialogo: l’una poetica, l’altra pratica, insieme danno alla canzone una risonanza contemporanea e universale.
Il testo evoca la vita come un intreccio di contrasti: dono e perdita, gioia e fatica, ascesa e caduta. Ognuno, nel suo cammino, conosce momenti di pienezza e di vuoto, di luce e di oscurità. Non sono semplici oscillazioni emotive, ma fanno parte della trama stessa della vita. Accettarli significa imparare a leggere il proprio cuore, a discernere ciò che muove davvero dall’interno, senza soccombere al male: Se un’onda improvvisa ti travolgerà, / tu sorridi alla vita e la vita ti sorriderà.
Non si tratta di un ingenuo ottimismo, ma di un atto di fiducia radicale e resiliente: il brano non nega la forza delle onde, ma afferma che esse non hanno il potere di spegnere la speranza. È l’invito a non lasciarsi travolgere dalla paura, a non soccombere alle difficoltà, ma a scoprire una forza interiore che resiste e rilancia.
Ogni linea sottile che segna il tuo viso ci parla / del percorso che hai fatto dal buio alla luce dell’alba. Sì, perché l’esistenza è un continuo rinascere, diventare sé stessi, uscire dalle tenebre della sofferenza o della confusione verso un’alba di libertà. Per dirla con Heidegger, «l’essere del Dasein è sempre ciò che esso ha da essere» (M. Heidegger, Essere e tempo, Milano, Longanesi, 2005, p. 236): non è mai compiuto, ma costantemente aperto al futuro e alle possibilità che deve ancora realizzare. Ogni cambiamento, ogni passo, diventa allora occasione di crescita e trasformazione, un venire incessantemente alla luce. La musica di Bocelli, con il suo respiro ampio, e la voce giovane di Sinner, con la sua essenzialità, sembrano accompagnare proprio questo cammino, tessendo un ponte tra passato e futuro, tra esperienza e giovinezza, nella direzione di ciò che ancora possiamo diventare.
Il brano ci invita inoltre a desiderare. Per volare ancora un po’ più su, canta un altro passaggio. È la spinta a non fermarsi, a non adagiarsi in ciò che già si possiede, a cercare sempre un oltre. Non è un traguardo da conquistare, ma un movimento dell’animo, una tensione che apre al nuovo, che invita a non accontentarsi, a cercare e a lasciarsi sorprendere dal «di più» che attende dietro le cose comuni e ordinarie.
Il video che accompagna la canzone rafforza questo messaggio. Le immagini mostrano il mare, il cielo, la natura, ma soprattutto il volto e i gesti di un bambino che corre, che guarda avanti, che cresce. È come se la canzone diventasse una lettera di incoraggiamento rivolta a chi si affaccia alla vita, un passaggio di testimone tra generazioni: l’esperienza di chi ha camminato si fa sostegno per chi è ancora all’inizio del suo viaggio, mentre l’energia di chi è giovane diventa promessa di futuro. In questo dialogo tra età diverse c’è un messaggio universale: nessuno cresce da solo, la vita si trasmette come fuoco che passa di mano in mano.
Anche i versi finali vanno letti in questa prospettiva: Io conosco il coraggio e la forza che hai / Sarò sempre al tuo fianco / Non arrenderti mai. Sono parole di vicinanza, di fedeltà, di sostegno. Non cancellano la fatica, ma promettono che in essa non si è soli. La vita diventa così un cammino in cui si cade e ci si rialza, ci si smarrisce e si ritrova la direzione, ma sempre con la certezza di poter contare sull’altro e sulla propria forza interiore.
«Polvere e Gloria» non è soltanto una canzone: è una parabola della vita. Con semplicità poetica e forza evocativa, racconta la condizione umana, fragile e insieme luminosa. È un invito a riconoscere che la storia di ciascuno è fatta di polvere (cadute, limiti, fatiche) e allo stesso tempo di gloria (fiducia, rinascita, desiderio di andare oltre). Chi ascolta si trova chiamato a entrare in questo ritmo, a lasciarsi muovere da una musica che non consola con facili illusioni, ma che suggerisce la possibilità di rialzarsi, di continuare a crescere e di riprendere il volo, in un percorso che unisce esperienza, fiducia e apertura al futuro.