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Scienza e tecnologia

Social network e salute mentale

Giovanni Cucci, Betty Vettukallumpurathu Varghese

3 Aprile 2025

Quaderno 4192

Immaginate che un genitore decida di consegnare le chiavi di una Ferrari al proprio bambino. A parte il costo, è difficile pensare che a un adulto ragionevole venga solamente il pensiero di una scelta così irresponsabile. Eppure i pericoli ai quali un bambino è esposto quando gli viene dato uno smartphone non sono meno gravi, anche se meno eclatanti.

Lo sanno molto bene coloro che li hanno progettati e realizzati: i creatori di social network, degli iPhone e smartphone e i dirigenti delle piattaforme della Silicon Valley (eBay, Google, Apple, Yahoo, Facebook, Hewlett-Packard ecc.) sono tutti concordi nell’imporre precisi limiti ai propri figli, anche se questo può complicare la loro vita o renderli impopolari. Le loro scelte mandano un messaggio pressoché identico: i social non sono fatti per i bambini.

Jaron Lanier, che ha progettato startup acquisite in seguito da Google, Adobe e Oracle, riprende le riflessioni pionieristiche di Nicholas Carr e presenta 10 motivi per fare a meno dei social media (non di internet o dello smartphone), perché manipolano l’attenzione e il comportamento e sono tossici per gli utenti, impedendo loro di condurre una vita più serena e appagante[1].

Steve Jobs ha vietato l’uso di iPhone e iPad alle proprie figlie; lo stesso ha fatto il suo successore alla guida di Apple, Tim Cook, nei confronti dei propri nipoti. Bill Gates, oltre a fissare per i figli un’età minima (14 anni), ha stabilito che potevano usare il cellulare (non i social) per una precisa quantità di tempo al giorno (30 minuti). Chris Anderson, ex direttore di Wired e ora amministratore delegato di 3D Robotics, ha imposto il limite inderogabile di 16 anni, senza possibilità di trattative in merito, anche a costo di passare per «fascista». Lo stesso ha fatto Sundar Pichai, amministratore delegato di Alphabet e Google. Satya Nadella, amministratore delegato di Microsoft, controlla scrupolosamente i dispositivi elettronici dei propri figli; Susan Wojcicki, ex CEO di YouTube, ne ha concesso l’uso ai figli solo quando fossero stati in grado di condurre autonomamente una vita sociale. Il cofondatore di Twitter, Blogger e Medium, Evan Williams, ha scelto di regalare ai figli libri invece dei cellulari.

La maggior parte di loro inoltre consente di usare il computer per motivi strettamente scolastici: nessuno schermo è ammesso in camera da letto, e a tavola tutto è rigorosamente spento, per fare conversazione. Le scuole frequentate dai loro figli non prevedono l’utilizzo del digitale, ma i più

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Social network e salute mentale

Giovanni Cucci

Scrittore de La Civiltà Cattolica.


Social network e salute mentale

Betty Vettukallumpurathu Varghese

Psicologa e psicoterapeuta, istruttrice Mindfulness, baccalaureata in Scienze Religiose.


3 Aprile 2025

Quaderno 4192

  • pag. 392 - 404
  • Anno 2025
  • Volume I

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Giovani Psicologia Salute

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