
In una lettera apostolica del 1902, con cui celebra il venticinquesimo anno di ministero petrino, papa Leone XIII osserva che «il voto ardente del Nostro cuore non fu quello soltanto d’illuminare le menti, sibbene di muovere e purificare i cuori, indirizzando i Nostri sforzi a far rifiorire in mezzo ai popoli le virtù cristiane»[1]. Tale desiderio, osserva Leone XIII, lo ha condotto a scrivere ampiamente sulla questione sociale. Forse con sorpresa del lettore del XXI secolo, il Pontefice ricorda di aver composto nove encicliche (elencate in ordine logico, non cronologico), con la Rerum novarum penultima nella serie[2]. Vi include anche testi che oggi non vengono abitualmente fatti rientrare nella Dottrina sociale della Chiesa, come l’enciclica Aeterni Patris sulla filosofia cristiana.
Trent’anni dopo, quando papa Pio XI decide di riproporre al mondo cattolico l’insegnamento sociale leonino, elogia la Rerum novarum come parte di un grande corpus di documenti che, insieme, costituiscono il «fondamento saldissimo ed immutabile» del pensiero sociale del suo illustre predecessore[3].
L’enciclica Rerum novarum di Leone XIII sulla condizione dei lavoratori viene spesso presentata come l’inizio della moderna Dottrina sociale della Chiesa. Essa segna un punto di svolta nel magistero pontificio in materia di politica e società, sia nello spirito sia nei contenuti, mostrando una Chiesa disposta a servire il mondo, impegnandosi con le più urgenti realtà politiche, sociali ed economiche del suo tempo.
“Lo stesso Leone XIII intendeva che la Rerum novarum fosse letta come parte di un più ampio patrimonio di sapienza.
Tuttavia, Leone XIII e Pio XI suggeriscono che simili narrazioni comuni sulla Dottrina sociale della Chiesa potrebbero non cogliere il significato più profondo della Rerum novarum: se questa enciclica fa parte di un ricco insieme di testi leoniani, non deve essere letta isolatamente, ma come parte di un più ampio progetto intenzionale di confronto con la modernità. In altre parole, più che l’inizio, essa rappresenta il culmine di tale progetto[4].
Quali insegnamenti emergono dalla lettura delle altre encicliche di Leone XIII? E che cosa esse rivelano sul suo disegno complessivo? Questo articolo presenta una breve trattazione di cinque documenti del Pontefice che precedono la Rerum novarum, proponendo una chiave di lettura suggerita da lui stesso e poi da Pio XI, che li considera essenziali per capire sia l’enciclica del 1891 sia l’intera dottrina sociale leoniana. Nella conclusione, proporremo alcune riflessioni sulla natura e sull’estensione della Dottrina sociale cattolica in Leone XIII. Le
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